Mission di Ateneo Studenti

Un'Università fuori dagli schemi: le ragioni di un'avventura

Anche quest’anno ci presentiamo all’appuntamento delle elezioni universitarie come una lista aperta, fuori dagli schemi dei partiti e lontana da una concezione della rappresentanza studentesca come un gioco per politicanti in erba.
Ateneo Studenti nasce dall’esperienza comune di un’amicizia coinvolgente che ha ridestato in noi la naturale passione verso tutto ciò che viviamo, Università in primis.
L’interesse per l’Università, che è il luogo in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo, è il motivo per cui da 12 anni ci candidiamo e per cui ci preme giudicare tutti gli aspetti della vita universitaria a partire dalla nostra esperienza di studenti.
Concepiamo la rappresentanza come uno strumento efficace per mettere al centro l’individuo a partire da quei bisogni concreti che sono di tutti: bisogno di conoscenza, cioè di imparare e di imparare bene (da qui il nostro impegno a tutti i livelli per migliorare la didattica e la struttura dei nuovi corsi di studio); bisogno di vivere dignitosamente a Pisa (da cui l’importanza del diritto allo studio, le battaglie sul caro-affitti, l’impegno nel migliorare i servizi della città e dell’Ateneo).
Proprio questo ci permette di essere fuori dagli schemi e di affrontare l’esperienza della rappresentanza in maniera libera e originale, aperta al dialogo e al lavoro con tutti.
Nella sfida delle elezioni universitarie avvertiamo la possibilità di costruire l’Università che vogliamo e di contribuire da protagonisti a risolvere i problemi di noi studenti.
Per questo motivo un punto imprescindibile della nostra azione riguarda l'associazionismo studentesco. Riteniamo infatti che una Università che non parta dagli studenti che, in forma singola o associata, tenta di dare una risposta a bisogni concreti, non sia una vera Università.
L’Università dovrebbe valorizzare e sostenere queste realtà iniziando a concepire lo studente non come "utente" ma come il primo protagonista della vita universitaria.
Crediamo che per recepire questo sia necessario un radicale cambiamento di mentalità, a partire dagli organi di governo dell’Ateneo.